I confini della regione sono identificati principalmente da elementi
naturali, come i corsi d’acqua: il Garigliano identifica il confine con
la regione Lazio al nord ovest, il Volturno segna quello con il Molise a
nord, mentre il Fortone è la barriera naturale con la Puglia est e
l’Ofanto con la Basilicata a sud, mentre a ovest si trovano la zona
costiera che si affaccia sul Mar Tirreno. Anche i monti formano una zona
di confine come: i monti del Sannio, l’Altopiano Irpino, la Catena
della Maddalena e i Monti Serralunga.
La regione Campania
comprende nei suoi territori parte dell’Appennino Meridionale e di
quello Lucano, nell’area geografica campana sono compresi anche zone
montuose sparse, che possono essere o di origine sedimentale, ma anche
di origine vulcanica.
Verso la zona costiera si diramano le pianure
fluviali, che in alcune zone lasciano il posto a promontori scoscesi a
piombo sulla costa, o tratti sabbiosi e pianeggianti come il Golfo di
Gaeta.
Metà del territorio Campano è occupato da zone collinari
(circa il 50%), circa il 34% è montuoso, mentre la restante parte è
pianeggiante, quest’ultima si affaccia principalmente sul Mar Tirreno.
Tra i rilievi più importanti si citano quelli presenti nella dorsale
Appenninica centrale, dove si colloca il massiccio del Matese, che
arriva a toccare i 2.050 metri con il M. Miletto. Un’altra sezione
montuosa si colloca fra la Valle del basso Calore sino alla piana del
Sele, qui si colloca l’Appennino Campano: Taburno 1394 m.; la Catena del
Partenio e i monti Avella, questi si agganciano per un tratto alla
Catena del M. Arciano; in fine i Monti Piceni, i quali incastonano fra
loro valli e altopiani carsici. Da questi ultimi rilievi nascono i
fiumi: Sele, Ofanto, Sarno e Calore. Lungo la costa continua la
prosecuzione dei rilievi con i Monti Lattari, che si ergono a strapiombo
sul mare, con vette che arrivano sino ai 1443 metri.