COMUNE DI BENEVENTO

Benevento è collocata nell’entro terra della regione Campania, a confine con la regione Molise a Puglia, nella regione che fu governata dai Sanniti. La città di Benevento sorge lungo l’ansa che si crea fra la congiunzione del fiume Sàbato che si getta nelle acque del fiume Calore. La città è all’interno di una conca circondata dai monti dell’Appennino Campano e dai Monti del Matese. Le vette più elevate sono lungo la dorsale dei Monti del Matese, dove il Monte Erbano ragiunge i 1385 metri, mentri nella fascia esposta a est a confine con la provincia di Caserta si trova il Monte Taburno che raggiunge i 1394 metri e il Camposauro a 1390 metri. Il fiume principale che scorre nella provincia di Benevento il fiume calore ove si gettano diversi affluenti: Sàbato, Corvo, Tammaro e Lente. Il fiume Calore a sua volte è affluente del fiume Volturno, che scorre a confine fra le province di Benevento e Caserta, di quest’ultimo sono affluenti il Titerno e l’Isclero.

La città di Benevento è anche conosciuta come la città delle streghe, si ricorda nella storia di un noce, dove le donne si radunavano per celebrare il Sabba. Questo noce fu sradicato dal vescovo Barbato nel VII sec. d.C. tuttavia tali credenze rimasero vive anche sotto l’inquisizione che condannò a morte diverse donne, le quali erano ritenute streghe e possedute dal demonio, capaci di volare nell’aria e compiere riti satanici contro la popolazione della città di Benevento.
Queste credenze rivivono ancora oggi, all’interno della produzione di liquori tipici: Liquore Strega.
Luoghi Religiosi
Palazzi e Monumenti

STORIA

Benevento racconta di un popolo tenace e forte, che ha saputo combattere con grande vigore per difendere il proprio territorio dalle invasioni nemica: Etruschi, Galli ed in fine i Romani, quest’ultima avrà però la meglio sui guerrieri Sanniti, vincendoli e occupando i loro territori nel 275 a.C.
I Romani ampliarono l’insediamento Sannita, facendolo divenire una città chiamandola Beneventum, nel punto in cui il fiume Sàbato si getta nel letto del fiume Calore. Nell’86 a.C. la città fu elevata a municipium. La città grazie alla via Appia godette di una rapida crescita economica, grazie allo spostamento più veloce di merci e persone, in quanto questa arteria giungeva sino a Brindisi.
Con la caduta dell’impero Romano, la città fu invasa dai barbari e successivamente presa dai Longobardi, ponendola nel VIII sec. d.C. a capo di un ducato vastissimo per estensione territoriale.
Nel XI sec. la città di Benevento fu presa da Riccardo I di Anversa e da Roberto il Guiscardo e donata al papa. La città di Benevento divenne territorio pontificio, per essere successivamente integrata nel regno di Napoli, ma il potere continuava ad essere amministrato da in vicario papale fino al 1860 anno in cui divenne parte integrante del Regno d’Italia. Furono secoli di calma apparente, dove l’economia era in stallo e la città in affanno, in quanto la popolazione stremata dalla tassazione, carestie e flagellata da catastrofi naturali, emigrava verso altri luoghi. Nel 1806 Napoleone Bonaparte mise come reggente delle terre del Benevento Charles Maurice de Talleyrand, ma dopo la restaurazione i territori tornarono nuovamente allo stato pontificio.
Dopo l’annessione al Regno d’Italia si fecero molti progetti per riportare un attivo in bilancio per l’economia di Benvento, il settore agricolo fu incentivato mediante la coltivazione di tabacco e cereali, mentre l’industria entrò prepotente nel comparto alimentare: dolci e liquori.
Nel 1222 fece la sua comparsa in città San Francesco d’Assisi ed in suo onore fu edificata la chiesa a lui intitolata, la quale nel XIX sec. fu utilizzata come caserma.
Non fu risparmiata nemmeno dai bombardamenti del 1943 dagli aerei alleati che la rasero al suolo, lasciandosi dietro una scia di sangue in tributo di vite umane fra la popolazione civile.

CLIMA

Il clima di Benevento è prettamente continentale, con inverni freddi e piovosi, dove sono frequenti le comparse di nebbie. Le estati al contrario sono calde.

ECONOMIA

Ancora oggi l’economia della provincia è basata prettamente sul sostentamento del settore agricolo, ove le colture sono prettamente basate su: oliveti, viti e tabacco.
Per quel che concerne il settore secondario il tessuto industriale è prettamente composto da piccole e medie imprese artigiane. Fra queste spuntano anche quelle relative all’industria alimentare, con maggior interesse per la produzione di torrone e pasta. A queste fanno seguito industrie del settore tessile, metalmeccanico e lavorazione del legno.
La città di Benevento attualmente sta elaborando un nuovo piano che le consenta di poter crescere soprattutto nel settore del terziario avanzato, con grande interesse per il comparto del turismo, volto non solo alla conoscenza storica della città, ma ai servizi che ruotano attorno ad esso, soprattutto in campo eno-gastronomico.

Il duomo fu edificato in epoca paleocristiana e rimodellato nei secoli successivi dei quali si possono riconoscere quello romano, bizantino e longobardo. La facciata si apre su due ordini dove si aprono tre portali, quello centrale presenta battenti ornati da bassorilievi formati da 72 formelle, raffiguranti scene della vita di Gesù, mentre sezione superiore furono realizzate arcate sorrette da semicolonne.
L’adiacente campanile gotico risale al XIII sec. , il quale poggia su di una base quadrata. Nella cripta del Duomo si trova il Museo diocesano, dove sono custoditi i tesori del tempio. Durante i bombardamenti del 1943 il tempio andò in gran parte distrutto, si salvò solamente la facciata, il campanile e la cripta.

La chiesa di San Bartolomeo fu edificata nel ‘700 e nel giorno della sua consacrazione il papa di allora, Benedetto XIII, portò con le sue forze all’interno del tempio i resti del santo a cui la chiesa fu intitolata. Le reliquie erano giunte dalle isole Lipari e custodite all’interno del Duomo di Benevento, queste riposano ora all’interno di un sarcofago collocato sotto l’altare maggiore.

La chiesa intitolata a Santa Sofia si affaccia sulla piazza dove fu eretto l’obelisco in onore di Charles Maurice de Talleyrand nel 1809. La chiesa con l’annesso convento hanno origini antiche, risalirebbero all’epoca Longobarda nell’VIII sec.d.C. Nel terremoto del XVII sec. la chiesa fu quasi interamente distrutta, pertanto fu riedificata in stile barocco. La facciata della chiesa di Santa Sofia si presenta in uno stile molto semplice, a movimentare il lineamento architettonico è la sezione centrale, dove si trova il portale sormontato da un timpano sorretto da due colonne sulle quali poggia un arco a tutto sesto. L’interno è realizzato su di una pianta semicircolare dove troneggia la cupola, quest'ultima è sorretta da sei colonne reggenti altrettanti archi. Nelle absidi laterali sono presenti due cicli di affreschi risalenti all’epoca longobarda, raffiguranti la vita di San Giovanni Battista e le storie di San Zaccaria. L’adiacente monastero ha al suo interno il chiostro romano risalente al XII sec., adornato da archi poggianti su colonne.

L’arco di Traiano fu eretto per celebrare la costruzione della via Appia, la quale da Benevento conduce sino a Brindisi. L’opera si innalza per più di 15 metri, con l’apertura del fornice che raggiunge gli 8 metri, la struttura è rivestita da marmi ed adornata da bassorilievi con la rappresentazione dell’imperatore Traiano in diversi momenti di vita governativa. Con la caduta dell’impero Romano l’arco fu inglobato all’interno delle mura innalzate dai Longobardi divenendo la Porta Aurea. Solo nel corso del XIX l’arco tornò a splendere della sua antica magnificenza, in quanto fu liberato dalle costruzioni ad esso addossate.

La costruzione del palazzo Comunale risale al ‘400, ma fu ultimata da Paolo V. L'edificio si affaccia sulla piazza ove è collocato un obelisco in onore ad Iside dea dell'Egitto, realizzato in granito rosso risalente all’88 a.C. in onore a Domiziano.

Il museo del Sannio fu istituito nel 1873, grazie al lascito di Charles Maurice de Talleyrand, il quale fu collocato nel 1929 nell’attuale convento di Santa Sofia. Sono esposti diversi pezzi fra ceramiche e reperti egizi rinvenuti nel tempio di Iside eretto da Domiziano, ai quali si aggiungono vasi greci e la sezione medioevale, quest'ultima inizia con l’epoca Longobarda arrivando all’età pontificia. Successivamente fu aggiunta anche una collezione numismatica, della quale fanno parte monete greche e romane;  nella sezione della galleria sono esposte opere di pittori Napoletani che ricoprono l'arco temporale a partire dal ‘400 sino ai primi del ‘900. Il museo comprende anche una sezione dedicata alla biblioteca ed alla conservazione di pergamene.

La Rocca dei Rettori fino al XVI sec. fu la sede dei governatori pontifici e successivamente adibito a carcere, le sue fondamenta poggiano su di un centro Sannita e un complesso termale romano. La costruzione è arroccata nel punto più alto della città, per poter meglio controllare il territorio circostante dove passavano le vie principali: Via Appia e Via Traiana; qui si trova la sezione storica del Museo del Sannio.

La statua raffigurante il dio dell'antico Egitto Apis fu realizzata in marmo rosso, questa era forse collocata nelle immediate vicinanze del tempio dedicato a Iside che fu eretto per volere di Domiziano.

Il teatro Romano è ancora oggi utilizzato per le rappresentazioni teatrali che si svolgono durante il periodo estivo. Il teatro fu voluto dall’imperatore Romano Adriano, la costruzione presenta un diametro di 90 metri, adornato da 25 archi, la cavea è rimasta integra, così come la scena.

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