COMUNE DI CITTA' DI CASTELLO

Città di Castello fu ridisegnata dai signori Vitelli, che fra il ‘400 – ‘500 rinnovarono l’edilizia del borgo, ampliando gli spazi donando respiro alla viabilità, anche con la realizzazione di piazze.

Città di Castello è rinomata per il suo artigianato fedele alla tradizione per la creazione di mobili e tessuti, ma anche per la tipografia nata come nel caso della Tipografia Grifani Donati nata nel 1799 ed ancora oggi attiva.


STORIA

Il luogo su cui sorge la città fu un antico centro Umbro, il quale fu sottomesso solo dalla potenza Romana che lo denominò Tifernum Toberinum. Sotto la dominazione Longobarda la città prese il nome di Castrum Felicitatis, per poi essere nuovamente modificato nel X sec. in Civitas Castelli. La città riuscì anche a rendersi indipendente come Comune, ma fu in seguito assoggettata al potere dalle città di Perugia e Firenze. Nel '400 si insidiò nella città la famiglia Vitelli che ne detenne il potere sino a tutto il 1500, successivamente la città passò in mano alla chiesa, grazie a Cesare Borgia, anche se il potere venne amministrato dalla famiglia Vitelli sino al 1550. Città di Castello venne in seguito liberata e annessa al Regno d’Italia nel settembre del 1860.

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La struttura della quattrocentesca chiesa di San Domenico fu realizzata in stile gotico, con annesso anche il campanile. L’interno è composto da una sola navata con soffitto a capriate e volte a crociera nell’abside, sorrette da pilastri poligonali. Gli affreschi che avvolgono le pareti risalgono al ‘400, mentre nella cappella votiva dedicata ai caduti in guerra spicca un affresco del ‘300 raffigurante un crocefisso. Sull’altare si trovava la crocifissione di Raffaello, dipinta nel 1503 per la famiglia Gavari, oggi esposto alla National Gallery di Londra. Nell’altare si trova ancora il sarcofago della Beata Margherita morta nel 1320, mentre nell’abside si trova il quattrocentesco coro ligneo, opera di Manno Cori. Accanto alla chiesa sorge il seicentesco chiostro, caratterizzato da un doppio ordine di arcate sovrapposte.  

La chiesa fu edificata sul finire del ‘200, ma successivamente nel '700 fu deciso il suo abbattimento e la ricostruzione. L’edificio attuale fu edificato con pianta a croce latina ad unica navata, in eredità dalla precedente chiesa porta solo il portale ogivale, posto sul lato destro e le tre absidi poligonali. L'interno dell’edificio è decorato seguendo le linee dello stile barocco, qui si trova la cappella Vitelli, progettata dal Vasari. Tra le opere esposte all’interno della chiesa, si trova anche una copia dell'opera di Raffaello di inizi '500: "Sposalizio della Vergine", oggi custodita alla Galleria Brera di Milano. Un'altra opera fu portata via dalla chiesa, l'artista in questione fu Luca Signorelli, che dipinse "L'adorazione dei Pastori", oggi l’opera è esposta a Londra.

Il Duomo si affaccia su piazza Gabriotti, centro monumentale della città, In precedenza l’edificio era intitolato ai Santi Florido e Amanzio (1356), del primo sono ancora conservate le reliquie nella chiesa sottostante, custodite in un sarcofago.

La cattedrale fu edificata in stile rinascimentale, su di un edificio preesistente del XI se. tuttavia la struttura conserva ancora delle tracce romaniche, mentre nel fianco nord si possono ancora intravedere elaborati in stile gotico, come nel portale.

Successivamente la chiesa fu modificata radicalmente, tanto che della precedente costruzione rimase solo il campanile e il portale alla sinistra. L’interno è a navata unica con volte a crociera e cappelle laterali, con soffitto ligneo a cassettoni. La volta fu ricostruita a seguito di un terremoto sul finire del '700, e successivamente affrescata nuovamente da Tommaso Conca. Di pregiata fattura sono gli stalli del coro del XVI sec. Dal duomo si può accedere al Museo del Duomo, ove si possono ammirare oggetti di manifattura orafa molto pregiati.

Il quattrocentesco Palazzo Albizzini fu edificato in stile rinascimentale, oggi è sede della Fondazione Albizzini “Collezione Burri” nata nel 1981, essa si compone di una biblioteca e di un archivio contente una raccolta Civica Paleontologica e archeologica.

Nel 1988  Palazzo Bufalini fu acquistato dallo Stato per destinarlo a Museo. L’edificio fu costruito sul finire del ‘400 per scopi militari, ma nel ‘500 fu modificato dal Vignola come residenza signorile in stile rinascimentale, annettendovi anche un loggiato e un giardino a labirinto.

Il Palazzo Comunale fu edificato nel ‘300 ad opera di Angelo da Orvieto, adornato con una facciata a bugnato e bifore, oltre agli affreschi presenti nelle sale interne. L’ingresso si apre con i possenti pilastri ottagonali che sorreggono la volta del soffitto, mentre uno scalone cinquecentesco sale ai piani superiori dell’edificio

Palazzo del Podestà fu un progetto incompiuto di Angelo da Orvieto, il quale aveva predisposto per il rivestimento esterno una facciata in bugnato. L’accesso è consentito attraverso un elegante portale sopra il quale si aprono una serie di bifore lungo il piano nobile. Qui ha sede l’archivio notarile nel quale sono custoditi reperti risalenti al 1328.

Il Palazzo Vitelli fu eretto attorno alla prima metà del ‘500 per volere di Alessandro Vitelli, in occasione del matrimonio fra lui e Angela Paola dei Rossi di San secondo, l'edificio fu realizzato su di una fonderia di cannoni da cui ne prenderà il nome. Lo stile che si percepisce è quello fiorentino, la facciata risalta tutta l’eleganza espressa dall'ingegno del Vasari. Un tempo nel giardino della dimora erano esposte piante esotiche, che rendevano la residenza gentilizia rinomata in tutto il ceto nobile. Gli ambienti sono tornati ad essere arredati con mobilio originale, dal momento in cui il palazzo fu donato al comune per utilizzarlo come pinacoteca.

La Pinacoteca Comunale di Città di Castello fu collocata all’interno di Palazzo Vitelli per volere del Pittore Elia Volpi, il quale nel 1912 cedette il palazzo al comune. La Pinacoteca è per importanza il secondo museo della regione Umbria, dopo la Galleria Nazionale di Perugia. Qui sono conservate opere datate dal '300 al '400, provenienti dalle chiese e monasteri dislocati attorno alla città. Fra le opere esposte più importanti troviamo: La Maestà del Maestro di città di castello (XIII sec), Madonna con Bambino Giorgio di Andrea di Bartolo (1412), reliquiario di S. Andrea (1420) opera del Ghiberti, Martirio di S. Sebastiano (1498) del Signorelli e Stendardo della Santa trinità di Raffaello (1501).

Palazzo Vitelli Sant’Egidio fu costruito nella seconda metà del ‘500 per volere di Paolo II Vitelli, la facciata presenta due portali sopra i quali scorrono tre serie di finestre. I soffitti sono a cassettoni, mentre le pareti sono affrescate da maestranze emiliane- bolognesi, Gherardi e Prospero Fontana. Si suppone che l’architetto che realizzò questo edificio possa essere quella del Vasari, ma attualmente non ci sono ancora prove tangibili.

Piazza Matteotti risulta essere il cuore della città, sulla quale si affacciano il palazzo del Podestà, il palazzo Bondi - Mancini, palazzo Vitelli - Bufalini, palazzo Cappelletti e Palazzo Bufalini.

Il teatro degli Illuminati fu costruito dell'omonima Accademia, la quale fu ideata dal senatore bolognese Antonio Lignani che sposò la marchesa Angela Vitelli. Il teatro fu inaugurato il 25 Agosto 1666, all'interno è presente un grande palcoscenico, il quale molte volte è scelto per i debutti nazionali di prosa.