Il nome Bolzano ha due possibili strade di derivazione: la prima ha ridici celtiche derivante dalla parola Bautius ossia “podere di Bautius”, per poi tramutarsi in Bauzanum. La seconda ipotesi è che la denominazione deriverebbe dal nome di Castellum Balteanum ossia “accampamento in terreno paludoso”.
La città di Bolzano è definita come porta delle Dolomiti, la quale si colloca all'interno di una conca, ad una altitudine di 262 metri, che collega le valli di Isarco, Sarentina e Adige. In essa sono presenti università, istituti di ricerca e tecnologia. Il territorio di Bolzano è attraversato dal torrente Talvera che si getta nel fiume Isarco, che spacca in due la città nuova da quella storica. Bolzano è considerata come il “Centro Mondiale della storia della Montagna”, parole scritte anche dal Times di Londra, qui hanno sede molti musei dedicati alla montagna e alle origini di chi le abitò nel passato, come nel caso della mummia Otzi, conservata nel Museo Archeologico, a testimonianza che queste terre furono abitate a partire dal 2000 a.C. Un altro primato fu quello della prima funivia la mondo inaugurata nel 1908 a Bolzano, la quale raggiungeva la zona del Colle, a 1400 metri di quota.
Negli ultimi anni la popolazione straniera si è moltiplicata, divenendo quasi il 10% della popolazione locale.
A Bolzano è presente una piccola comunità ebraica, anche se quella di Merano è quella più importante, dove è anche presente la sinagoga. Oggi in città convivono diverse popolazioni ti varie etnie, fra questa quella di origine islamica è quella più preponderante.
Attualmente la regione gode di una buona salute economica, grazie anche alla politica adottata dalla provincia stessa.
Il settore agricolo, anche se in netto calo a livello di numero di occupanti, resta un gradino primario per l’industria alimentare; la maggior parte dei terreni coltivabili sono utilizzati per la coltivazione di frutteti, Bolzano assieme all’intera regione del Trentino fornisce il fabbisogno complessivo di mele dell’intero mercato Italiano, tanto che la restante quota è destinata ai mercati del nord Europa; a questa produzione si affianca quella dei vigneti, da questi ultimi si ricavano vini e grappe. Il secondo settore del comparto primario è quello lattierocaseario, sia per la distribuzione di latte attraverso consorzi, ma anche per la produzione di formaggi freschi e stagionati, sia di derivazione bovina che ovina.
Per quanto concerne il settore secondario, questo è dominato dalla presenza di aziende del comparto della trasformazione e lavorazione degli alimenti, a seguire il comparto dell’edilizia e quello dell’artigianato, con maggior interesse per la lavorazione del legno, oltre ai classici mestieri come il fornaio, parrucchiera etc.
Per quanto riguarda il settore terziario e dei servizi è quello che accoglie più del 60% della popolazione attiva della provincia, la quale si divide fra il commercio, i servizi, l’ambito ricettivo alberghiero e della ristorazione, oltre a quello della pubblica amministrazione.
La disoccupazione è circa il 3% della popolazione attiva, questo pone Bolzano in cima alle classifiche fra le province più virtuose.
Il settore terziario del turismo ha visto uno svuotamento della popolazione attiva locale, la quale è stata rimpiazzata da lavoratori provenienti dall’esterno, in quanto i residenti hanno preferito dirigere le proprie prospettive di crescita di carriera verso il comparto dei trasporti delle merci, in quanto ricordiamo che la provincia è attraversata da uno degli snodi stradali più importanti dello Stato Italiano, ossia il Brennero che si collega all’omonimo passo Alpino, che mette in collegamento la penisola con il nord Europa; a questo si affianca la branchia del settore finanziario e accesso al credito, a seguire quello dei servizi alla persone e alle imprese.
La costruzione del Duomo di Santa Maria Assunta fu eretto in stile gotico, adiacente svetta verso il cielo il campanile con i suoi 65 metri di altezza, il quale termina con una cuspide traforata, realizzata con pietra arenaria, nella cella campanaria sono collocate 5 campane. Nella canonica del Duomo si trova il Museo, il quale custodisce al suo interno un tesoro fra i più ricchi dell'area tirolese, composto da oggetti di alta oreficeria risalenti a partire dal XVIII sec. Durante la seconda guerra mondiale l’edificio fu gravemente danneggiato dai bombardamenti, solo dopo il conflitto fu possibile iniziare i lavori di ricostruzione, fu attraverso questi interventi di restauro che venne alla luce la pavimentazione originaria dell’edificio risalente al IV sec. d.C.; mentre la struttura attuale risale al ‘500, la struttura interna è suddivisa in tre navate sorrette da pilastri, sulle quali si aprono le volte a crociera, mentre nella parte absidale furono realizzate a stella.
L'edificio fu edificato nel XIII sec. assieme all'adiacente chiostro, danneggiati entrambe durante la seconda guerra mondiale, la chiesa fu riaperta ai fedeli solo nel 1960. Entrambe gli ambienti sono ricchi di affreschi di scuola giottesca del 1300, fra questi spicca l'affresco intitolato “Trionfo della morte”. La chiesa è suddivisa in tre navate sorrette da pilastri, le quali culminano nel presbiterio decorato in stile rococò.
La chiesa dei Francescani fu edificata nelle vicinanze del centro cittadino di Bolzano in stile gotico, essa è dedicata a S. Antonio da Padova, la costruzione inizia nel XIV sec. per essere rimaneggiata nei secoli successivi, mentre sarà nell’800 il completamento della facciata con portale e rosone centrale. L’interno è suddiviso in tre navate con volte a crociera sorrette da pilastri ottagonali, le quali terminano nel presbiterio dove è collocato l’altare ligneo dedicato alla Natività, all’interno del quale furono collocate le statue cesellate raffiguranti i personaggi di Maria, Gesù e Giuseppe, mentre sugli sportelli sono riprodotte altrettante scene dedite a questo sacro evento. Accanto all’edificio del tempio fu realizzato anche un chiostro impreziosito da archi trilobati
La piazza in origine fu realizzata nel 1808 per volere del re Massimiliano di Baviera, da cui in origine prese il nome, la quale si colloca adiacente al Duomo di Bolzano. Nel 1889 al centro della piazza fu collocato il monumento a Walther von der Volgelweide, uno dei maggiori poeti e cantastorie del medioevo del Tirolo, l'opera fu realizzata in stile neoromantico in marmo bianco, da quel momento la piazza ne acquisì anche il nome. Non appena la città fu annessa al Regno d’Italia la piazza mutò nuovamente il suo nome in onore a re Vittorio Emanuele III. Nel 1935, in pieno fascismo, la statua fu spostata in un luogo più appartato, fu ricollocata al suo luogo originario solo nel 1985.
Oggi la piazza è il ritrovo per molti giovani grazie all’apertura di diversi locali, oltre al fatto che in questo luogo avvengono diverse manifestazioni durante tutto l’anno, come ad esempio i Mercatini di Natale e la Festa dei Fiori in primavera.
Via Bottai è una tra le vie più antiche e tipiche del centro storico di Bolzano, dove le insegne esposte sono ancora in ferro battuto, il nome “Bottai” deriva da botte, in quanto lungo questa via erano dislocate le diverse botteghe dedite all’imbottigliamento del vino. Su questa via si affaccia anche il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige.
Bolzano diede molti natali a Max Valier il quale nacque il 9 febbraio 1895, considerato uno fra i più grandi scienziati della ricerca spaziale e studioso astronomico. Nel 1913 iniziò i suoi studi in astronomia all’università di Innsbruck affascinato dallo spazio e su come poter raggiungere quell’immensità. Nel 1929 stabilì in oltre il record di velocità, spingendo con un razzo, sino a raggiungere la velocità di 400 Km orari, un veicolo su ghiaccio nei pressi di Monaco. Purtroppo durante i suoi esperimenti sull’utilizzo di carburante sperimentale per i suoi prototipi, ci fu una esplosione che lo travolse uccidendolo il 17 maggio 1930, la sua salma oggi riposa a Monaco di Baviera.
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