COMUNE DI PISA

La città di Pisa è capoluogo dell'omonima provincia della regione Toscana, la quale si trova alla foce del fiume Arno.
La città preserva ancora oggi la cinta muraria che un tempo serviva come difesa contro gli attacchi dei nemici. Lungo il perimetro delle mura si possono ancora ammirare diverse opere, fra le quali l'acquedotto Mediceo, che ancora oggi fornisce acqua potabile alla città e il Canale Macinante.
Dopo la conquista della città da parte dei Medici, furono ridisegnati i confini dei quartieri e rinominati utilizzando i nomi delle chiese maggiori alle quali tali quartieri appartenevano: Santa Maria, San Francesco, Sant'Antonio e San Martino.
Negli ultimi anni la città di Pisa ha conosciuto un lento, ma inesorabile spopolamento, in quanto gli abitanti della città hanno preferito spostarsi nei comuni limitrofi.

La città di Pisa diede i natali a personaggi illustri come: Leonardo Pisano detto Fibonacci e Galileo Galilei.
 
Luoghi Religiosi
Palazzi e Monumenti

Piazze e Musei


La città di Pisa fu popolata a partire dal IX sec. a.C., questa datazione la si può riscontrare grazie ai ritrovamenti di una necropoli di origine Etrusca, ulteriori scavi successivi nei pressi della stazione ferroviaria furono rinvenute le fondamenta di un porto fluviale e scheletri di imbarcazioni.

Successivamente anche Pisa passò sotto il dominio di Roma, divenendo una colonia, per essere trasformata in un importante porto dal quale salparono molte imbarcazioni alla volta degli scontri epocali contro i Liguri e i Cartaginesi.
Con la caduta dell'Impero Romano la città passò sotto il dominio Bizantino e successivamente sotto quello Longobardo. In poco tempo fu un importante centro di scambio per diverse rotte commerciale nel Mediterraneo Occidentale, soprattutto con: Sardegna, Spagna e Francia.
Con l'ascesa dei Franchi in Italia il regno dei Longobardi fu distrutto e la città di Pisa fu confluita sotto il ducato di Lucca.

Dal XI sec. in avanti Pisa fu in continua lotta contro i pirati, ingaggiando battaglie nelle Baleari, in nord Africa e anche lungo le altre coste del sud della penisola Italiana, in una delle sue imprese si ricorda la liberazione di Reggio Calabria, che la pose nelle grazie del Papa; la città stava iniziando il cammino verso l'autonomia, grazie all'auto-governo proclamato dal Consiglio degli Anziani.
Pisa partecipò alle crociate in Terrasanta, guadagnandosi molti possedimenti terrieri e privilegi commerciali con molte città del Mediterraneo Orientale.
A tutte queste conquiste via mare, si susseguirono anche diverse nuove proprietà in terra Toscana, entrando di conseguenza in conflitto con la città di Lucca.
A queste divergenze si unirono quelle con Genova, sfociando in una vera e propria guerra. La controversia fra le due città continuò per la prima metà del XI sec. 
A cavallo fra il XII e XIII sec. si registrò una maggiore espansione commerciale, grazie ai molteplici accordi che la città di Pisa riuscì a concordare con diverse rotte sia in Spagna che in Francia, da qui la città puntò a un passo molto pericoloso, sfidare la Serenissima nel suo territorio, il mare Adriatico, cercando uno sbocco per nuovi mercati. Dopo una serie di battaglie, si arrivò nel 1206 alla pace fra le due fazioni, a scapito della città di Pisa, la quale rinunciò alle sue mire espansionistiche nei territorio della Serenissima. Questo trattato fu anche una sorta di alleanza contro Genova e per la conquista del mercato in Oriente verso le coste di Costantinopoli.

Nei primi anni del XIII sec. papa Gregorio IX strinse rapporti con le città di Genova e Venezia, in modo da poter avere un sostegno contro quelle città o personalità che si ribellavano al suo volere, come fece l'imperatore Federico II, al quale il papa inviò la scomunica. Questo mise in cattiva luce tutte le città sotto il dominio imperiale, compresa l'alleata Pisa.
Sul finire dello stesso secolo iniziò il definitivo declino della città, iniziato con la sconfitta contro Genova nel 1284 a Meloria, successivamente un'altra sconfitta nel 1290 a Porto Pisano. A queste perdite furono aggiunte quelle in Sardegna a causa degli Aragonesi che conquistarono i porti sotto la tutela Pisana. Tuttavia Pisa riuscì a difendersi via terra, avendo la meglio contro gli attacchi di Firenze. Pisa decise pertanto di attaccare frontalmente la città di Firenze, ma fu sconfitta sul campo di battaglia di Cascina. Pisa aveva perso il controllo dei suoi territori e nel 1406 Firenze si impadronì della città.
Il governo fiorentino fu duro con la città di Pisa, oltre alla forte repressione, si aggiunse quella economica, con ingenti tasse, impedimenti per i commercianti e artigiani pisani a vantaggio quindi dei concorrenti fiorentini; questo incentivò l'impoverimento della città a tal punto che molti decisero di abbandonarla.

Nel 1494, al passaggio di Carlo VIII re di Francia, la città di Pisa insorse sperando che egli li liberasse dalla loro prigionia, ma Carlo VIII non fece altro che ingannare la popolazione Pisana, traendo un vantaggio di passaggio, per scendere più velocemente verso Napoli. Dal canto suo Firenze aveva elargito ingenti somme di denaro al re di Francia affinché potesse intercedere per la restituzione dei territori pisani che si erano ribellati. I francesi diedero quindi man forte ai fiorentini, e la prima città che occuparono fu Livorno. 
La città tuttavia riuscì a resistere agli attacchi di Firenze, la quale aveva spiegato in campo un numero ingente di uomini, senza però riuscire a perforare le mura difensive della città. Si decise di tentare il tutto per tutto, cercando di bloccare tutti i rifornimenti di cibo che arrivavano da Lucca e via mare. Nel 1509 si affiancarono a Firenze altre due potenze: Spagna e Francia, pagate con ingenti somme di denaro dal governo di Firenze. Purtroppo per Pisa la resa giunse il 4 Giugno, quando gli ambasciatori della città si recarono a Firenze per firmare la resa. Questo causò un nuovo allontanamento dalla città di numerose famiglie, che cercarono in altri stati la possibilità di ricominciare una loro vita.

Fu grazie a Cosimo I de Medici, il quale salì al potere nel 1537, che la città di Pisa poté respirare un vento di aria nuova e positiva. Furono intraprese opere di bonifica del territorio, a questo si affiancarono leggi fiscali agevolate per cercare di ripopolare la città. Smantellò gli approdi lungo il fiume Arno a favore di una edilizia nobiliare, qui fu edificato anche il Palazzo Reale voluto da Francesco I de Medici sul finire del '500.
Cosimo I de Medici fondò l'ordine del Cavalieri di Santo Stefano, commissionando al Vasari la chiesa votiva al santo e la nuova struttura della piazza centro del potere.

Sul finire del '500 Ferdinando I continuò l'opera di potenziamento della città mediante la realizzazione di opere pubbliche, come l'acquedotto e il canale del Navicello. Il secolo successivo vide una serie di eventi negativi susseguirsi uno dopo l'altro, il più catastrofico fu la peste del 1630.

Sotto il governo dei Lorena furono intrapresi lavori per il contenimento degli argini del fiume Arno e la fondazione dell'Università. Dopo la restaurazione del potere, successivo all'ondata di Napoleone, i Lorena tornarono a regnare sulla Toscana, intraprendendo la realizzazione della rete ferroviaria. Tuttavia sul finire dell'800 si abbatté sulla città una nuova inondazione a causa dello straripamento del fiume Arno.

In epoca fascista la città ha visto la costruzioni di diverse strutture, fra cui una colonia giovanile e i palazzi dell' INAIL e quello di Giustizia.
Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale nel 1943, da parte di aerei Americani, molti edifici vennero distrutti o danneggiati, soprattutto nelle zone di Porta a Mare e della stazione, ma ciò che fu drammatico furono le 5.000 persone che persero la vita.
Con gli anni della ricostruzione la città reagì e negli anni '70 iniziarono la costruzione di nuovi insediamenti urbani, come il quartiere popolare CEP a ovest della città e negli anni successivi si svilupparono gli insediamenti a est. Oggi Pisa è una grandiosa città moderna e polifunzionale.

L'economia della città di Pisa è prettamente basata sul settore secondario, sviluppando maggiormente il settore industriale legato ai cantieri navali, alla lavorazione del vetro e quella improntata sul trasporto urbano.
Attorno alle grandi industrie ruotano una serie di altre piccole e medie imprese, che ingrandiscono maggiormente il tessuto economico della città e riguardano diversi ambiti: pelletteria, abbigliamento, farmaceutica e dell'imbottigliamento delle acque minerali, qui ha sede lo stabilimento della Uliveto.
Solo con gli ultimi anni del XX sec. tale economia ha subito un rovesciamento, sbilanciandosi maggiormente nel settore terziario, soprattutto in quello avanzato del credito, del commercio e del turismo, quest'ultimo non è solo basato sull'impianto storico – culturale, ma anche su quello balneare stagionale. Da non dimenticare sono anche i centri di ricerca che ruotano attorno alle Università.

TRASPORTI

la città di Pisa è dotata di diversi mezzi di trasporto, sia di propria competenza come l'aeroporto internazionale “Galileo Galilei”, sia delle province vicine come il porto di Livorno e il canale dei Navicelli, quest'ultimo collega la città direttamente con il porto di Livorno. Molto importanti sono i trasporti su rotaia, che pongono la città al centro di diversi rotte: Genova- La Spezia ; Firenze – Livorno - Roma e Lucca.

Nel 2014 Pisa fu dotata di un porto: Porto di Bocca d'Arno, il quale ha una funzione prettamente turistica.
La città ha saputo in oltre ricavare uno spazio per i velocipedi, con bel 70 km di piste ciclabili, queste sono di aiuto alla viabilità cittadina, ma anche per quella turistica, grazie ai suoi differenti percorsi riservati.

Il duomo di Pisa è realizzato in stile romanico e dedicato a Santa Maria Assunta, il quale fu edificato a partire dal XI sec. , su progettazione dell'architetto Buscheto e ultimato nel secolo successivo da Rainaldo, con i proventi derivanti da una spedizione vittoriosa contro i Mussulmani in Sicilia. 
La facciata si apre con una successione di quattro ordini di logge sorrette da colonne sulle quali poggiano gli archi, mentre l'accesso all'interno del Duomo è consentito mediante tre portali bronzei arricchiti da decorazioni raffiguranti storie della Vergine e di Cristo, opera del Giambologna.
La parte finale dell'edificio vede svettare sull'abside il grifo Islamico, oggi sostituito con una copia, l'originale è custodito all'interno del Museo del Duomo.
L'interno si sviluppa su una pianta a croce latina, suddivisa in cinque navate, nella sezione centrale si collocano i matronei, mentre sulle tre navate del transetto è collocata la cupola ellissoidale, il soffitto a cassettoni fu realizzato dopo l'incendio che devastò il tempio nel '500; l'abside è ornata da un mosaico del '200 raffigurante Gesù con Maria e S. Giovanni.
All'interno del Duomo è custodito il pulpito di Giovanni Pisano realizzato agli inizi del '300 in marmo bianco, la struttura si sviluppa su una pianta ottagonale dove leoni stilofori reggono una serie di colonne adornate da statue raffiguranti le Virtù, mentre i pannelli all'estremità del pulpito raffigurano momenti della vita di Gesù.

L'edificio del battistero è dedicato a San Giovanni Battista,  il quale fu costruito nel XII sec. in stile gotico, su progetto di Diotisalvi e terminato nel '400. I quattro portali sono incastonati fra colonne, l'impianto si sviluppa su una pianta di forma circolare avente un diametro di 107 metri, sopra il quale si erge la volta, sorretta da pilastri, sopra i quali si trova il matroneo. Al centro della grande aula si trova il fonte battesimale di forma ottagonale, mentre attorno furono collocati quattro fonti minori.

L'opera fu iniziata nel XIII sec. da Giovanni de Simone e ultimata nel XV sec., questo luogo si trova a nord della piazza dei Miracoli, fu per molto tempo il sepolcro di molti personaggi illustri della nobiltà. Durante i bombardamenti del 1944 la struttura fu danneggiata e il ciclo di affreschi medioevale al quale lavorarono gli artisti del calibro di: Taddeo Gaddi, Andrea Bonaiuti, Antonio Veneziano e Spinello Aretino, fu deturpato. All'interno del camposanto sono presenti sia pietre tombali, che sarcofagi romani; una interessante curiosità è che la terra all'interno del Camposanto non è una qualsiasi terra, ma proviene dal monte Golgota in Terrasanta.

La costruzione dell'edificio risale al '200, voluto dall'ordine dei mendicanti di Pisa, che affidarono il progetto a Giovanni di Simone. Accanto al tempio sorge il campanile in cotto, terminante con una cuspide e il quattrocentesco chiostro. All'interno lo spazio si compone di un'unica navata terminante nell'abside ornata da una vetrata policromata del '300, qui sono custodite molte opere fra le quali la pala d'altare di Tommaso Pisano e la Crocefissione e santi di Spinello Aretino. Qui trova riposo la tomba del conte Ugolino della Gherardesca e della sua famiglia.

La chiesa di San Frediano si affaccia sull'omonima piazza, l'edificio risale al XII sec.  e fu realizzato in stile romanico utilizzando sia materiali in pietra che in marmo. L'interno è suddiviso in tre navate, sorrette da colonne culminanti in capitelli .

La chiesa di Santo Stefano si affaccia su piazza dei Cavalieri, l'edificio fu edificato nel '500 sulle fondamenta di una precedente chiesa intitolata a San Sebastiano e demolita per volere di Cosimo I. Il tempio ha una fronte ben diversa da quella che era stata prevista dal progetto del Vasari, sulla facciata in marmo bianco spicca lo stemma della famiglia Medici e quello dell'ordine dei cavalieri.
In precedenza l'interno era composto da un'unica navata, solo nel '600 furono aggiunte le due navate laterali. Il soffitto ligneo è decorato ad intagli dorati, realizzato nel XVII sec. L'ordine di Santo Stefano dei Cavalieri fu voluto da Cosimo I Medici per contrastare l'ondata dei Turchi, in questo tempio sono racchiusi vari cimeli e trofei, come una serie di bandiere di navi recentemente restaurate ed esposte. Fra tutti gli elementi all'interno della chiesa si ricordano le due acquasantiere e la rappresentazione della lapidazione di Santo Stefano, opere del Vasari.

L'edificio fu costruito nel '200 sulla sponda sinistra del fiume Arno, con la funzione di oratorio e rimaneggiato pesantemente nel '300. La chiesa fu realizzata in stile gotico pisano, per la quale fu utilizzato come materiale di costruzione il marmo bianco e grigio a fasce alterne, l'edificio termina con decorazioni a guglie ed edicole, ove è anche collocata una copia della statua della Madonna con Bambino di Nino Pisano (l'originale è custodita nel museo di San Matteo).
La facciata presenta due portali adornati da altrettanti archi che si intersecano in un pilastro sovrastato da un'edicola, la quale racchiude la statua della Madonna con bambino, attorniata da due angeli.
L'interno è composto da un'unica navata, la quale è separata dal presbiterio da tre arcate, nel tabernacolo è custodita la famosa reliquia della spina della corona di Cristo messo in croce. Purtroppo nel tempo la chiesa ha subito vari danni a causa dell'esondazione del fiume, per tale ragione durante il corso dell'800 fu smontata e ricostruita com'era nel luogo in cui si trova ora, poco più a monte.

La chiesa di San Martino fu edificata nel XIV sec. per volere dell'ordine dei mendicanti, la facciata fu realizzata in marmo, dove si apre il portale principale ornato da una lunetta raffigurante l'immagine di San Martino e il povero. L'interno è composto da un'unica navata, dove all'interno è conservata l'opera originale della lunetta che un tempo era posta sul portale d'ingresso, oggi collocata all'ingresso della cappella del Sacramento, tale opera è attribuita alla mano di Andrea Pisano.

Il tempio fu costruito in stile romanico pisano nel X sec. lungo la riva sinistra del fiume Arno nel quartiere di Chinzica, la facciata tuttavia risale a qualche secolo dopo, precisamente nel XII sec., essa presenta una decorazione a fasce di marmo di colori alterni, nella prima sessione fu realizzata una sequenza di archi acuti e a tutto sesto, sopra dei quali si trovano tre ordini di logge.
L'interno della chiesa è suddiviso in tre navate sorrette da colonne di granito ornate da capitelli di opera lombarda, sui quali poggiano archi a sesto acuto, le navate terminano in altrettante absidi ornate da trecentesche vetrate raffiguranti Cristo in mezzo a nove apostoli.

Nel Medioevo le abitazioni assunsero una conformazione di case- torri, le quali erano utilizzate non solo come uso civile, ma anche a scopo difensivo, infatti l'edificio presentava una struttura in pietra che svettava verso l'alto, il maggior numero di piani di cui si componeva l'edificio evidenziava il potere del proprietario. L'edificio al suo interno prevedeva per ogni piano una o due stanze, illuminate da piccole fessure che davano verso l'esterno. Nel '300 il senso che si da all'abitazione muta il suo aspetto originario, addolcendone i tratti per divenire una residenza. Si iniziarono i lavori per rendere questi edifici confortevoli per il proprietario, ampliando le finestre e ampliando i locali non in altezza ma in lunghezza, inglobando all'interno dell'edificio principale le abitazioni circostanti, o realizzando dei collegamenti con altri corpi di fabbrica mediante ponti. Nel '500 questo tipo di edilizia venne abbandonato e molte abitazioni case - torri furono demolite per lasciare spazio ai nuovi sontuosi palazzi signorili.

Il Palazzo dei Cavalieri fu realizzato per l'ordine dei cavalieri di Santo Stefano, per volontà di Cosimo I de Medici, tale opera è frutto della mano del Vasari che rielaborò il preesistente palazzo degli anziani. La facciata presenta una serie di affreschi raffiguranti segni zodiacali ed allegorie, mentre la scala a doppia rampa è di epoca ottocentesca. Ad oggi è la sede della Scuola Normale Superiore voluta nell'800 da Napoleone.

Il Palazzo dell'Orologio, composto da due torri unite da un passaggio, risale al XVII sec. ad opera del Vasari, l'edificio al principio aveva la funzione di infermeria dei cavalieri. La torre di destra è ricordata per essere stata la prigione nel 1289 del capitano del Popolo Ugolino della Gherardesca, oltre che della sua famiglia, colpevole di tradimento. La facciata un tempo era affrescato con la raffigurazione del buon governo, su ispirazione dell'attuale governo di Cosimo de Medici. Sul finire del '600 fu costruita la torretta dell'orologio, che in origine era collocata sulla chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri. Oggi l'edificio ospita la biblioteca della Scuola Normale di Pisa.

L'edificio oggi è la sede della prefettura, fu il luogo dove in un primo momento si stabilì il potere fiorentino, il palazzo fu realizzato nel XVII sec. in pietra; qui soggiornarono fra l'altro Ugo Foscolo e Alfieri.

L'opera fu voluta da Francesco I de Medici, figlio di Cosimo I, egli si ispirò alla politica del padre che volle rimodernare la città e l'aspetto lungo le sponde del fiume Arno, costruendo una serie di edifici per la nobiltà, fra questi fu edificato il Palazzo Reale, il quale doveva accogliere la signoria dei Medici nei periodi di loro permanenza a Pisa. Il palazzo fu opera del Buontalenti, il quale costruì l'edificio inglobando al suo interno altri corpi di fabbrica già esistenti, come la torre “della Verga d'Oro”. La torre si ricorda in quanto fu il punto dal quale Galileo fece ammirare le lune di Giove al gran duca.
Il palazzo oggi è sede del Museo Nazionale di Palazzo Reale, nel quale sono esposte collezioni provenienti da donazioni private, ma anche l'oggettistica e le opere d'arte lasciate qui dai vari inquilini: Medici, Lorena e Savoia.

L'edificio dello Spedale Nuovo si trova di fronte al Camposanto e fu edificato nel XIII sec.
Oggi qui sono conservate le sinopie, disegni risalenti dal XIV al XV sec., fra queste ricordiamo: Storia dei Santi Padri, il Giudizio Universale, la Crocefissione e l'Assunzione; oltre alle storie dell'Antico e Nuovo testamento.

Il campanile del Duomo di Santa Maria, si presenta come una colonna pendente, formata da una serie di arcate sorrette da esili colonne. Il campanile fu eretto nel XII sec. su progetto di Gherardo di Gherardo, ma a seguito di cedimenti strutturali, i lavori furono sospesi per essere nuovamente ripresi nel secolo successivo ad opera di Giovanni di Simone, per terminare nel '300 con Tommaso Pisano, quest'ultimo rimaneggiò il progetto innalzando la torre sino a toccare i 55 metri di altezza.
All'interno si trova una scala a spirale che sale lungo l'interno della torre con ben 294 gradini.
La pendenza con il passare del tempo iniziò ad accentuarsi, sino ad arrivare a 3 metri nel 1992, anno in cui iniziarono i lavori di recupero, per mettere in sicurezza l'edificio.

La Piazza del Duomo di Pisa, denominata comunemente “Piazza dei Miracoli”, si compone di diversi edifici: il Duomo, il Battistero, il Campanile (torre di Pisa), Spedale e il Camposanto. La successione degli elementi fa pensare che anche la loro collocazione sul terreno non sia casuale o dettata dai canoni dello spazio, ma questi vogliono essere un richiamo al cammino della vita dell'uomo, dalla nascita fino alla morte dello stesso individuo. La piazza fu rivista e pulita dalle abitazioni e strutture che nei secoli erano state edificate accanto agli emblemi della cristianità, lasciando quindi l'area libera da ogni elemento non appropriato, ricreando l'effetto scenico di come era stata concepita inizialmente.

La pizza oggi è tutelata dall'Unesco, in quanto dichiarata patrimonio dell'umanità nel 1987.

La piazza dei Cavalieri, un tempo denominata Piazza delle Sette Vie, fu il nuovo centro politico della città voluto dai Signori di Firenze i Medici, dopo la conquista della città. Tale elaborazione fu opera del Vasari, il quale edificò attorno alla piazza nuovi palazzi, fra cui il Palazzo dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, questo in sostituzione del palazzo degli Anziani del Popolo di Pisa, la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri del XVI sec. e palazzo dell'Orologio; come ornamento fu collocata la statua di Cosimo I ed una fontana.

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