COMUNE DI BARI

La città di Bari è capoluogo della regione Puglia ed è la seconda metropoli del mezzogiorno. La costa è a tratti bassa e sabbiosa, con zone rocciosa e frastagliata. La sua posizione geografica offre una importante opportunità verso le rotte del Mediterraneo Orientale, sia per lo scambio dei commerci, sia per le tratte turistiche, queste ultime incentivate grazie alle rotte percorse dalle navi da crociere, sulle quali viaggiano migliaia di passeggeri, oltre al classico trasporto con i traghetti cost to cost verso i paesi Balcanici.
Il centro economico e politico della città è rappresentato dalla piazza del Mercantile, l’antico centro degli affari dei nobili, ove accanto sorge la colonna della Giustizia (detta anche dell’Infame) la quale un tempo era usata come gogna per i debitori insolventi, su di essa campeggia un leone di pietra. La città si divide fra Bari Vecchia, circondata dal mare e dalle mura difensive del borgo medioevale e la parte nuova costruita agli inizi dell'800.
BARI VECCHIA
La tanto nominata "Bari Vecchia" è composta da una ragnatela di strade e stradine, le abitazioni sono protette dal mare grazie alla muraglia edificata lungo la costa, qui è situato il porto vecchio, dal quale salpano le imbarcazioni per la pesca, ove al ritorno gli stessi pescatori vendono il pescato nella piazza.






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I primi insediamenti sul territorio di Bari risalgono all’età del bronzo, i quali furono territorio dei romani dopo il IV sec., alla città fu concessa la possibilità di promulgare proprie leggi, oltre a coniare monete di bronzo, questo lasciava alla popolazione una certa autonomia anche se sempre monitorati dal controllo straniero. La città di Bari si sviluppò inizialmente lungo la strada principale: la via Traiana, una delle più importanti vie per i commerci e di comunicazione dell’impero. I ceti che si vennero a costituire furono quelli dei senatori e dei magistrati, che occupavano la classe più elevata, per poi passare ai nobili ed in fine al popolo. Successivamente alla caduta dell'Impero Romano, giunse la dominazione bizantina tra il 535-553 d.C. per poi essere spodestati dai Longobardi nel 730 d.C. e a seguire dagli Arabi tra l’842-871 d.C. Nel 871 la città tornò sotto il dominio dei bizantini, l'imperatore inviò nella città un Catapano per averne un maggiore controllo. Nel 1002 i saraceni tentarono di riconquistarla, ma furono allontanati dalla flotta veneziana.
Il territorio conobbe molti signori e sovrani, nel 1071 arrivarono i Normanni, i quali trasformarono Bari nella città porta d'accesso verso l’Oriente, in quanto dal suo porto salpavano le navi dirette verso il medioriente, nonchè le crociate in terra "Santa". Il 9 Maggio del 1087 arrivarono in città le ossa di S. Nicola, vescovo di Mira, trafugate dai marinai durante una spedizione in oriente. Il malgoverno Normanno provocò un’insurrezione popolare , che causò la devastazione del castello della città, il re di risposta fece radere al suolo tutta la città. Successivamente al potere si succedettero gli Svevi, che riuscirono a far ripartire l'economia della città. Dopo questo periodo di positività se ne aprì uno negativo con la caduta degli Svevi e l’arrivo degli Angioini, Aragonesi e Spagnoli. Nel 1464 il re Ferdinando I come riconoscenza ai milanesi per averlo aiutato alla sua ascesa al trono, donò il ducato di Bari agli Sforza, per poi essere ceduto nel 1499 a Isabella d’Aragona che lo detenne sino al 1524, in questi anni la reggente abbellì la città e riordinò l’organizzazione dell’amministrazione municipale, diede impulso alla vita artistica e culturale, oltre all’introduzione della stampa. Dopo la morte di Bona Sforza, Bari tornò a far parte del Regno di Napoli, passando poi nel 1503 sotto gli spagnoli. Da questo momento per il mezzogiorno si prospettarono solo tempi duri e infelici a causa delle ondata di violenze che si scatenarono con questa reggenza. Nel ‘600 giunse anche l’epidemia della peste, che decimò la popolazione. Nel 1734 Carlo Borbone III diede un nuovo volto al suo regno, tanto da valersi la nomina di re illuminato. Durante la prima guerra mondiale furono ingenti i danni che la città dovette subire a causa dei bombardamenti dei suoi nodi ferroviari e marittimi, che smistavano tutte le rotte del mezzogiorno. Furono molte le incursioni aeree e la popolazione dovette muoversi al buio e schermare le finestre delle case e le vetrate delle fabbriche, per non favorire il bersaglio al nemico. Durante l’epoca fascista fu costruito il lungo mare monumentale e la fiera del Lavante. Tuttavia l’epoca fascista non fu un periodo florido, in quanto le finanze erano disastrose a causa degli sforzi dovuti per la guerra. Per cercare di rimediare in parte a tale situazione si fece una colletta fra la popolazione a favore della patria, dove la gente donava oggetti preziosi. Poco dopo l’entrata in guerra nel 1940 furono colpite nuovamente i punti strategici e comunicativi della città oltre che la raffineria di carburanti; la popolazione fu messa in ginocchio anche per la scarsità dei viveri che venivano distribuiti. Dopo la caduta del fascismo nel 1943 Bari poté veder finito uno dei suoi capitoli più drammatici.
Nel corso del XX sec. la città di Bari si espanse senza controllo e in modo disomogeneo. Il sistema ferroviario vede nella stazione entrale di Bari un grosso centro di interscambio di arrivi e partenze, così come il porto, considerato il più grande dell’Adriatico.

L'economia di Bari è principalmente legata ai commerci di pesca, agricoltura (viti, tabacco, mandorle, ortaggi e ulivi) e pastorizia. Nel settore industriale è molto fertile la produttività legata alla meccanica, petrolchimica e della gomma. Anche il settore terziario si sta espandendo, grazie a un maggiore afflusso di turisti nelle località di villeggiatura e delle città d’arte come Alberobello, Altamura e Castellana Grotte.

La Basilica di San Nicola è edificata in stile romanico, la quale fu voluta dal vescovo Elia. L’edificio si compone, oltre che dal luogo di culto, anche da 2 torri in una delle quali risiedeva il funzionario dell’impero d’oriente il Catapano, su quest’ultima campeggiano due grosse campane ricavate da un’unica bronzea. La basilica fu terminata nel 1139 e presenta una facciata ripartita in lesene culminante in archetti e da una finestra circolare; all’interno si accede mediante tre portali arricchiti da colonne, lungo i fianchi della costruzione sono presenti delle arcate cieche e ornamenti decorativi. Il portale principale è composto da due colonne sorrette da due buoi e sormontate da una sfinge, l’accesso all’ingresso dell’edificio, mediante il portale centrale, è presieduto da due leoni che reggono le colonne laterali. L’interno è suddiviso in tre navate con matroneo, sorrette ai lati da volte a crociera, mentre la sezione centrale presenta un soffitto a capriate lignee, con decorazioni in stile barocco. Al centro del transetto è posto un ciborio, dietro il quale è collocata la cattedra dell’abate Elia. Tocchi di stile bizantino li si notano nella zona dell’altare, ove riposano le reliquie del santo, nel quale si trovano delle iconostasi che dividono il presbiterio dalla navata centrale. Gli affreschi sull’abside sono di matrice latina, nella basilica si trova in oltre lo splendido sepolcro del ‘500 della regina Bona Sforza. Una scala posizionata nella navata laterale destra da accesso alla cripta, sorretta da 28 colonne culminanti da capitelli romanici e bizantini.

Il Duomo di Vercelli è intitolato a Sant’Eusebio e fu edificato sulle fondamenta di un precedente tempio. L’edificio fu innalzato nel ‘500 su progetto di Pellegrino Tibaldi e rimaneggiato nel ‘700. La faccia è realizzata in stile classico, la quale è sormontata da una pronao sorretto da semicolonne, culminante in un attico dove troneggiano le statue dei dodici apostoli. Accanto all’edificio svetta il campanile realizzato nel XII sec. in stile romanico, composto da tre ordini e rimodellato nel corso dei secoli, mentre nel ‘600 fu rielaborata la cella campanaria.

PIANTA BASICOLIA SAN NICOLA

L’interno del duomo fu realizzato su di un impianto a croce latina suddiviso in tre navate, sorrette da pilastri adornati da colonne binate; qui sono tumulate alcuni esponenti della casata dei Savoia all’interno della cappella del Beato Amedeo, realizzata all’interno del transetto destro su pianta ottagonale sormontata da una cupola. Nell’abside si trova l’altare maggiore, coronato da una serie di bassorilievi raffiguranti momenti della vita di Sant’Eusebio e il coro ligneo. Nel transetto sinistro fu ricavata la settecentesca cappella intitolata a Sant’Eusebio realizzata su di una pianta circolare.
Il Duomo di Sant’Eusebio custodisce un tesoro composto da: reliquiari, codici, paramenti sacri e oggetti di pregiata oreficeria. I reliquiari si compongono di vari scrigni, fra quelli più importanti citiamo quello di San Giovanni Battista, della Madonna (dove è custodita una ciocca di capelli), reliquiario dei Santi Nazzaro e Celso, Santa Caterina d’Alessandria.
Nell’Archivio capitolare sono custoditi 229 volumi che si suddividono fra codici e miniati, il pezzo più prezioso è l’Evangeliario di Sant’Eusebio, oltre a pergamene e incartamenti del VIII sec.

Anche la Cattedrale di San Sabino è edificata in stile romanico risalente al XII sec., presenta una facciata a tre portali, in quello centrale è collocata la statua di S. Nicola fra quella dell’Assunta e S. Sabino, mentre il rosone maggiore presenta decorazioni fantastiche mostruose, sopra il quale è collocato un rosone minore, la costruzione architettonica culmina con il timpano. Accanto al tempio è edificata la “Trulla” sede della sacrestia e l’unico dei due campanili ricostruito nel 1950. Da questo lato è possibile accedere al cortile interno dell’arcivescovado dove è collocata la colonna di granito sormontata dalla statua di S. Sabino. L’interno della Cattedrale è a pianta basilicale diviso in tre navate sorrette da colonne, mentre il presbiterio è sormontato da una cupola in stile arabo-siculo. Nella cripta sono custodite le reliquie di S. Sabino trasferite a Bari nel 872 e l’icona della Madonna risalente al VIII secolo proveniente dall’Oriente.

La chiesa di San Giuseppe fu fondata nel VIII sec. per volontà della gentildonna barese Romana Dottula in onore della Madonna, per poi essere dedicata a S. Giuseppe. Il portale è sovrastato da un finestrone lobato e da un timpano a linea ondulata. L’interno è composta da un'unica navata a croce greca, nei bracci sono collocati due altari in marmo policromi.

La chiesa di San Marco fu eretta per ringraziare i veneziani per aver liberato Bari dai saraceni nel 1002. La facciata presenta una forma a cuspide culminante con un rosone, ove è impressa l’icona del Leone di S. Marco, l’interno è composto da un'unica navata dalla quale si accede alla sacrestia.

La chiesa duecentesca intitolata a San Paolo fu eretta in stile romanico e rimaneggiata nel corso dei secoli. La facciata in stile gotico – romanico si apre con un portale moderno di imitazione romanico, sopra il quale si apre il rosone incastonato fra una quadrifora e una trifora, accanto alla struttura svetta il campanile romanico. L’interno è suddiviso in tre navate sorrette da pilastri cilindrici sormontate da volte, gli interni sono adornati da tele del ‘600 e del ‘700.

Il complesso di Santa Teresa dei Maschi fu edificato dai padri carmelitani scalzi in due momenti: il convento nel 1671 e la chiesa nel 1690. Lo stile dell'edificio è rinascimentale, il quale presenta una facciata ripartita in lesene, l’interno è a croce greca con volta a botte culminante in una cupola a tamburo.

Il castello Visconteo di Vercelli fu realizzato in epoca medioevale e fu la sede dei duchi di Savoia, oggi ospita il Tribunale. L’edificio è composto da torrioni ai quattro angoli, in quello di sinistra vi fu imprigionato il duca Amedeo IX il Beato, ove vi morì.

Il palazzo Arcivescovile è di epoca quattrocentesca si affaccia su piazza Alessandro D’Angennes, il quale fu realizzato in stile romanico – gotico. All’interno dell'edificio si trovano diverse opere che furono raccolte dalle chiese non più consacrate o salvate dall'incuria del tempo.

Piazza Cavour è la piazza principale della città di Vercelli dove si trova il monumento alla Libertà del Commercio e all’agricoltura. Sulla piazza si affacciano diversi palazzi di epoca medioevale e la torre dell’Angelo eretta dalla famiglia Tizzoni nel ‘300, la quale presenta una forma ottagonale.