COMUNE DI ASSISI

La città di Assisi si erge su di un colle, attraverso la tecnica dei terrazzamenti. Questa luogo è per molti aspetti la città dei francescani, nonché il paese che ha dato i natali a S. Francesco, lungo le sue vie sono passate grandi personalità ad ammirare le costruzioni religiose in stile severo e austero, fra queste il sommo poeta Dante e Carducci.


STORIA

Quest’area era già abitata durante l’età del Bronzo, da qui passarono le popolazioni elleniche, per divenire un possedimento romano nel 295 a.C. a seguito della sconfitta del popolo Etrusco. Purtroppo a seguito della caduta dell’impero e con l’avvento delle popolazioni barbariche, la città fu distrutta. Nel XII sec. divenne libero comune, per divenire un possedimento imperiale nel 1174 a seguito della conquistata da Federico Barbarossa, il quale la trasformò in un ducato, cedendolo a Corrado di Urslingen. Nel ‘200 la piazza del mercato fu il centro civile della cittadina, ove iniziò la costruzione della Basilica fuori le mura, questa sarà ampliata sul finire del XIII sec. a seguito di una crescita demografica dovuta al benessere che in città si respirava.

Tuttavia, la città entrò in guerra con Perugia, quest’ultima ebbe la meglio e detenne il controllo su Assisi sino al 1367, anno in cui la città fu donata alla chiesa, dalla quale si distaccò solo nel 1860 con la sua annessione al regno d'Italia. Durante il dominio papale fu ricostruita la rocca Maggiore per volere del cardinale Egidio Albornoz.

Nell’Ottobre del 1997 ci fu un violento terremoto che provocò diversi morti e gravi danni agli edifici, fra questi anche la Basilica Superiore di Assisi, a causa dal distacco degli affreschi dalla volta e dalle pareti. Oggi questi edifici sono tornati a riaprire le loro stanze, anche se questi eventi catastrofici lasciano ferite che non potranno mai essere ricucite.


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A due anni dalla morte del santo avvenuta nel 1226, si iniziò a costruire la basilica a suo nome, per volere di Gregorio IX, sul colle denominato “dell’inferno”, in quanto in questo luogo si svolgevano le esecuzioni capitali, per essere ribattezzato successivamente colle “del Paradiso”. I lavori furono diretti dal francescano Elia, il quale unificò due corpi di fabbrica sovrapposti con una cripta sottostante, il progetto fu ultimato e consacrata nel 1253, mentre gli affreschi e le restanti opere  continuarono nei secoli successivi, come ad esempio la costruzione nel 1367 della cappella intitolata a S. Caterina.

La facciata della chiesa inferiore e messa in risalto dalla presenza di un rosone composto da una rosa doppia, mentre sul lato sinistro si erge il campanile del XIII sec. di forma quadrangolare in stile umbro – romano, quest’ultimo fu privato della cuspide nel XVI sec. Attraverso il portale duecentesco si entra all’interno del tempio composto da un’unica navata, divisa in cinque campate, qui è custodito il sarcofago di San Francesco. Gli affreschi alle pareti sono tratti da momenti della vita di Cristo e le storie di S. Francesco, a metà navata due scale scendono nella cripta dove è sepolto il santo. Continuando lungo la navata si arriva alla terza cappella sulla destra intitolata a Maria Maddalena, la quale fu affrescata da Giotto. Nel presbiterio è collocato l’altare maggiore in stile gotico, gli affreschi raffigurano le glorie di S. Francesco e le allegorie delle virtù dei francescani: povertà, castità e obbedienza. Nell’abside si trova un coro ligneo intagliato in stile gotico.

Nella chiesa superiore gli spazi sono ampi e soleggiati, fra le varie opere da poter contemplare troviamo nel transetto la crocifissione opera del Cimabue, mentre nell’abside è presente un coro ligneo composto da 102 stalli, opera di Domenico Indivini. Purtroppo gli affreschi ispirati alla vita di S. Pietro risultano essere molto deteriorati, mentre lungo le pareti della navate centrale che si innalza per 34 metri sono interamente rivestite da affreschi che traggono spunto dal nuovo e vecchio testamento, mentre sotto al ballatoio sono raffigurati episodi di vita di S. Francesco, opera della mano di Giotto. Dietro l’abside si trova il Museo del Tesoro, dove sono custoditi i dipinti, oreficerie, manufatti ecc... legati alla basilica. In una sala è presente la collezione Perkins, donata alla città nel 1955 dallo storico d’arte Frederick Mason Perkins. 

Il 26 settembre 1997 una scossa sismica lesionò gravemente la basilica facendo crollare in due punti la volta, in questa tragica situazione andarono perdute due opere del Cimabue e di Giotto.

La chiesa DI San Rufino fu fondata nel VIII sec. per essere riedificata nell’XI sec. dal vescovo Ugone. Nel 1140 su disegno di Giovanni Gubbio la costruzione subì nuovi ritocchi. La facciata si presenta in stile romanico- umbro ed è divisa in tre fasce orizzontali decorate con simboli geometrici, adiacente all’edificio svetta il campanile realizzato in stile romanico.

Durante il ‘500 furono ritoccati gli interni da Galeazzo Alessi, tranne il fonte battesimale posto nella navata di destra in quanto qui furono battezzati S. Francesco e S. Chiara. Nell’abside si trova un coro ligneo intagliato da Giovanni di Piergiacomo risalente al XVI sec., attraverso una porta della sagrestia si accede all’oratorio di S. Francesco, un sotterraneo ove il santo si raccoglieva in preghiera. Nel 1941 fu fondato il Museo della Cattedrale, nel quale furono esposti arredi e oggetti sacri.

La facciata della chiesa di Santa Chiara fu realizzata con una pietra calcarea aventi sfumature tendenti al colore rosa e bianco, su di essa spicca l’occhio del timpano e il rosone composta da una rosa a due cerchi concentrici decorati di colonnine e archetti. L’interno del tempio è composto da un’unica navata, suddivisa in quattro campate, terminante in un’abside con tre monofore. Nella cappella di S. Agnese sono presenti affreschi del ‘500.

La chiesa intitolata a San Pietro fu costruita nel ‘200, Presenta una facciata rettangolare a tre portali con altrettanti rosoni. L’interno è diviso in tre navate, affrescate con dipinti del ‘200 e ‘300.

Il tempio di Minerva fu edificato nel I sec. a.C. e dedicato ad Ercole, questa struttura fu successivamente utilizzato dai monaci come abitazione e in età Comunale fu adattata a prigione, per divenire una chiesa nel 1539 intitolata a S. Maria sopra Minerva, alla quale furono apportate modifiche in stile barocco e dedicata in fine a S. Filippo Neri. Attualmente della costruzione originaria restano le sei colonne scanalate culminanti in capitelli corinzi, che sorreggono il timpano del portico.

La struttura della rocca fu edificata in una posizione in cui si potesse avere il controllo sulla vallata sottostante, qui si narra vi abbiano dormito grandi personaggi come Federico Barbarossa II. La rocca fu distrutta nel XII sec. a seguito di una rivolta popolare, ma successivamente ricostruita nel 1356, rispettando l’impianto originario.